EPIDEMIOLOGIA ED EZIOLOGIA DEI TIC

Epidemiologia dei tic

La prevalenza dei tic in età infantile varia, a seconda degli studi, dall’1% al 29%. La discrepanza tra i risultati in letteratura può essere interpretata in relazione sia alle caratteristiche demografiche e di reclutamento della popolazione esaminata, che ai criteri diagnostici e ai metodi di valutazione e di analisi utilizzati dai vari autori (interviste ai genitori, segnalazioni da parte delle insegnanti, osservazione clinica diretta da personale qualificato).

Un recente studio, effettuato su una popolazione di 2347 bambini tra i 5 e i 12 anni di età per un periodo di osservazione di 6 mesi, ha stimato una prevalenza del disturbo pari al 2.9%. In tale casistica il rapporto maschi/femmine è risultato pari a 4:1 con l’evidenza di tic motori nel 67% dei casi, di tic vocali nel 9% e l’associazione dei due nel 24% dei casi.

La prevalenza di tic motori e vocali è risultata pari al 0.7%, in accordo con le percentuali riportate negli Stati Uniti e in Svezia (0.1-1.1%). Per quanto attiene il rapporto maschi/femmine, la letteratura riporta per la maggior parte delle aree demografiche studiate il dato variabile tra 2:1 e 9:1. In uno studio longitudinale, effettuato per un periodo d’osservazione di 8 mesi su 553 bambini di una scuola elementare di Washington, è stata valutata la presenza di tic motori e di disturbi del comportamento associati. Il 18% dei bambini (101/553) ha presentato tic per un periodo di tempo inferiore a due mesi mentre il 6.1% (34/553) tic persistenti per più di tre mesi. L’associazione con i disturbi del comportamento è risultata maggiore in questo ultimo gruppo.

Sulla base di questi dati è possibile considerare i tic motori come un disturbo del movimento frequente nei bambini in età scolare ma per la maggior parte di questi di lieve entità, transitorio e non accompagnato a disturbi del comportamento.

Eziologia

I tic possono essere primari e rappresentano la maggioranza dei tic in età pediatrica o secondari quando associati a condizioni neurologiche specifiche. La loro durata nel tempo definisce tre gruppi sindromici: tic transitori, cronici e sindrome di Gilles de la Tourette (SGT).

I tic transitori, che per definizione devono avere durata inferiore all’anno (nel 50% 2-3 mesi), sono in genere tic semplici. Più frequentemente coinvolgono i muscoli orbicolari con conseguente blinking mono o bilaterale, più raro l’interessamento del tronco e degli arti. Possono essere multipli e comprendere anche tic fonici. ma non c’è alcuna specifica caratteristica che ne predica la scomparsa.

I tic cronici presentano durata maggiore di un anno, anche con periodi liberi. La morfologia del tic può essere molto variabile (singoli/multipli, motori/fonici,motori semplici, fonici semplici). La sindrome di Gilles de la Tourette (SGT) è definita dall’associazione di tic cronici multipli e di tic fonici. Spesso la SGT è accompagnato o preceduto da altra sintomatologia rappresentata da Disturbo ossessivo compulsivo (DOC) o da deficit dell’attenzione con iperattività (ADHD). I tic fonici o vocali possono comparire dopo anni dall’esordio di tic motori o più raramente segnare l’esordio della sindrome. La sintomatologia è usualmente fluttuante e nella maggioranza dei casi scompare entro i 18-20 anni. Non vi sono indici predittivi l’evoluzione dei tic.
Alcuni pazienti sviluppano tic in relazione a condizioni neurologiche specifiche (Tourettismo sintomatico) o in conseguenza all’assunzione di farmaci (Tourettismo iatrogeno).

Da segnalare infine la sindrome PANDAS “paediatric autoimmune neuropsychiatric disorders associated with streptococcal infection”) che include pazienti in età pediatrica affetti da tic o sintomatologia ossessiva compulsava nei quali la sintomatologia sarebbe scatenata da un’infezione streptococcica.

L’infezione da streptococco di gruppo A beta emolitico determinerebbe, in analogia a quanto avviene per la corea reumatica, la produzione di anticorpi capaci di cross reagire con i neuroni dei gangli della base, determinando la sintomatologia clinica. Alcuni pazienti con dimostrata relazione tra infezione streptococcica e DOC o tic migliorano in corso di trattamento antibiotico.

(Renata Rizzo, neuro-psichiatra infantile - Prof. Mauro Porta, neurologo)